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Ferrara Ebraica
Memoria di una comunità segregata dal 1627 all’Unita d’Italia
La comunità ebraica ferrarese cominciò a formarsi alla fine del quattrocento, gli Estensi infatti condussero sempre una politica di protezione nei confronti degli ebrei, ma con il loro declino e la devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio, venne istituito il ghetto nel quartiere medievale di Ferrara.
Il Ghetto Ebraico, memoria di una comunità segregata dal 1627 all’Unita d’Italia, con le sue case in cotto, il forno, la scuola ebraica, l’asilo, l’ospizio e la Sinagoga in via Mazzini, sede del vecchio Museo Ebraico, diventa un museo a cielo aperto per non dimenticare.
Il quartiere ebraico è ora immerso nella tranquillità della Ferrara Medievale.
Il Cimitero Ebraico è inserito entro le Mura e confina con quello cristiano della Certosa. E' un ampio giardino inondato ovunque dai prati. Qui riposa il famoso scrittore Giorgio Bassani.
In attesa della conclusione dei lavori per la realizzazione a Ferrara del nuovo Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah - MEIS - inaugurato con un importante mostra "Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni" che illustra come gli ebrei siano nella nostra penisola già dall'antica Roma, allestita nell'edificio principale.
Dal 12 aprile 2019 il Museo si è arricchito della mostra "Il Rinascimento parla ebraico", l'esposizione affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandoci un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza.